perché non funzionerà

13906742_1030988203686271_5066535035902402943_n_SnapseedSul Messaggero di oggi, c’è la storia dei vari tentativi di chiusura del centro di Viterbo alle auto. Da Settembre ci sarà l’attuazione del nuovo piano.
Hanno fallito tutti.

E falliranno anche questi.

Perché non si può gestire una città con le parole e con i favori, non si governa senza possibilità di un controllo e, soprattutto, non si combatte l’inciviltà con l’inefficienza del sistema stesso che è deputato a controllare.

Ci vogliono scelte radiciali, logica, efficienza e personale altrimenti si tornerà a discuterne per altri 5 anni, a fare promesse e proclami.

Altrimenti ci faremo prendere per il culo, ancora, da chi ha già risolto il problema e verrà come turista a vedere cose deturpate dall nostra stessa incapacità. Altrimenti troveremo ancora rappresentanti del comune che sono terrorizzati dal prendere delle sonore “pappate” da loschi figuri che hanno negozi in affitto al centro, o ci ritroveremo a sapere, tutti, di commercianti che staccano cartelli di divieto o fanno morire alberi in centro per avere piazzole di parcheggio, diventando complici di impuniti.

D’altronde le regole, si sa, sono delle restrizioni a causa del l’incapacità di atri di seguirle e le regole, a qualcuno, daranno sempre uno scomodo. Non esistono regole che vanno bene per tutti ma ove applicate, con giustizia e perseveranza, garantiscono buongoverno, civiltà, decoro, decenza.

Faccio degli esempi che sono frutto di termini di paragone controllati e vissuti in altre città, premettendo che non ho alcuna capacità tecnica ma seguo solo quel poco di logica che mi sostiene:

  • la prima criticità riguarda il servizio di Polizia locale. 20 agenti di polizia locale attivi in strada, prevalentemente utilizzati per il controllo del centro (quando dovrebbero essere cento), sono la ridicola dimostrazione del sistema che fallirà senza alcun tipo di attenuante. Inutile comminare multe per divieto di sosta quando poi in ogni strada fuori dalle mura viene perpetrata ogni forma di indisciplina stradale e civile. Tanto per dire, multare chi non ha cinta o guida con il telefono, in punti topici, rimpinzerebbe le casse della città senza alcuna difficoltà e, alla lunga, tenderebbe a fare prevenzione ed educazione. Ma con chi si può fare questa azione di controllo? Con 20, con tutto il rispetto, stressati dal dono dell’ubiquità mancaro? Altro che promesse, altro che accordi, basta mettersi in un incrocio qualsiasi e controllare le infrazioni più banali. Il 95% rimane impunita. Ergo, con il livello culturale attuale, significa confermare che “posso fare come voglio”.
  • i varchi elettronici sono vulnerabili ed i recenti atti di vandalismo ne sono la riprova. Sono apparecchiature costose e con i fondi attuali sono risorse da preservare. Se questa è la condizione, con la sicurezza a corallario, fra poco serviranno le guardie ai varchi e non alle case, la protezione degli apparati invece che la protezione dei pedoni e delle regole sulle strade.
  • I residenti, giustamente, hanno le loro pretese. E’ giusto, così dev’essere. Ma senza controllo, a causa dei precedenti punti, chi è vessato dalle regole viene addirittura irriso da quelli che le regole non le rispettano. E il centro, che per una politica scellerata è già in profonda sofferenza, continuerà ad essere luogo di scorrerie notturne e di movida senza disciplina e sarà destinato nel breve periodo, a morire.
  • I residenti devono avere delle priorità, delle facilitazioni, magari ad orari prestabiliti e dei parcheggi riservati, come in altre mille città d’Italia.
  • Viterbo è senza spazi all’interno: è un dato. Bisognerebbe sfruttare il parcheggio del Sacrario come volano, com mero strumento di decompressione fra traffico e movimento da e per il centro, per chi deve effettuare commesse rapide, quindi occorrerebbe lasciarne una porzione gratuita per operazioni entro l’ora e non farlo pagare, domenica compresa. Entro un ora dovrebbe essere gratuito (vedi Pordenone), entro le 2 ore dovrebbe esser fruibile a prezzi modici e per permanenze superiori a prezzi superiori. I parcheggi, tutti gli altri, devono avere prezzi maggiori più sono vicini al centro: se parcheggio fuori le mura pago 50 cent /ora, se voglio parcheggiare in via Cavour pago 2 €/ora, come in altre città d’Italia (vedi Pisa).
  • Deve esserci una integrazione fra i parcheggi e la viabilità del centro, con auspicabile uso di navette continue magari elettriche o pulite, che colleghino i parcheggi centrali e periferici con le vie del centro, fino a ora tarda. La movida deve essere integrata, tutelata e controllata dal sistema non deve essere la causa del disagio del sistema.
  • Il parcheggio del Sacrario non può e non deve essere sede del mercato settimanale. A Bolzano i mercati alimentari sono in pieno centro così come si potrebbero organizzare mercatini permanenti al centro della città medievale, o addirittura in piazza San Lorenzo, come avviene in altre città italiane e estere.
  • La movida deve essere controllata dagli stesse esercenti, ne va direttamente della loro credibilità e del loro rispetto. Un buon esempio può essere quello del reso, della cauzione, vendo la birra e ti faccio pagare il bicchiere (già utilizzato in alcune città del nord). Ci sarebbero quelli che per farsi un drink in più li raccoglierebbero volentieri i bicchieri da terra. Magari ognuno dei venditori con dei bicchieri riconoscibili in vetro, materiale sostenibile e riciclabile.
  • Ci vogliono le piazze aperte, il suolo pubblico dato ai locali in forma gratuita, ci voglion ombrelloni e fioriere a piazza fontana grande, a piazza del comune, ecc. Ci vuole gente che faccia colazione con un giornale nel salotto “bello” della città. Altro che auto. Ci vogliono giardini che si possono spostare, come quello in foto.

Aggiungo, ci vuole educazione, da fare a scuola, ci vuole controllo, da fare sempre, e sanzioni senza favoritismi, non ci vogliono regole nuove, ci vuole l’applicazione di quelle che esistono.
E buon senso.
Altro che multe per i finestrini aperti, o investimenti fatti per sperperare denaro e donare l’inutile a tutti.

Ripeto, non si governa senza la possibilità di un controllo certosino, equo, e costante. Le bizzarrie, gli irrigidimenti e le estemporanee restrizioni sono solo il viatico per aumentare il senso di ingiustizia fra chi vive seguendo le regole e l’impunità per chi se ne fotte.

Ci vogliono i coglioni, intesi come gonadi, come attributi, non intesi come idioti.
Di quelli ne abbiamo già abbastanza.
Me compreso.

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